Toronto: un appannato déja-vu.

L’acqua era la vera differenza capace di ridestarmi da quel sogno, dalla sensazione di non trovarmi più solo nei fotogrammi di un paesaggio percorso già col pensiero decine di volte ma, al contrario, nell’umida tangibilità di quell’altrove, dell’altrove più altrove in cui avessi messo piede. In un altrove dove era opportuno che i piedi, almeno loro, restassero asciutti.