A meno che tu non lo sia davvero, i punti esclamativi di cui carichi le comunicazioni scritte non fanno di te una persona più simpatica, più affabile. Per niente.
Stridono come la punta di un gesso sulla lavagna, stonano come ogni falso sorriso che appiccichi addosso a chiunque e soprattutto a chi, come me, ne farebbe volentieri a meno. Consumati e vischiosi, tu, il tuo sorriso e il tuo punto esclamativo siete peggio di una gomma appiccicata sotto le suole. Fastidiosa e inopportuna mentre tiene per pochi istanti ancora il piede legato a una strada che non si vede l’ora di lasciarsi alle spalle e di cui la cosa migliore sarà sbarazzarsene al più presto. E tornare a camminare in pace.