Nell’ultimo anno, a ogni mia partenza, andavo a salutarla con il timore che ogni volta fosse l’ultima. La salutavo e mi sentivo un po’ triste e malinconica; per lei, per me, per Gaia. Quest’ultima volta non l’ho fatto, e lei se ne è andata.
Aveva molti anni addosso Swiffa, coniglietta quasi centenaria. Tanto tempo addosso, tanti minuti quanti i suoi morbidi ciuffi di pelo, periodicamente accorciati per far spazio ai suoi occhietti color dell’alba.
Zompetta ora in un paradiso di carotine, Swiffoletta, e salutami Tippy, DD e anche quel minuscolo coniglietto grigio troppo piccolo per zompettare solo. Eri minuscola quando ti abbiamo trovata, e c’erano ancora tutti, allora. Riempi di leccatine anche le loro dita, i loro palmi, appena li incontri. Non ritrarti, non scappare, come tutte le volte che ti inseguivamo sul terrazzo per riportarti al caldo.